Crisi no profit sanitarie, al nuovo governo: "Meno burocrazia e rapporto più stretto con la Sanità"
L'associazione Cuore-Vita parrebbe destinata a chiudere entro l'anno
Purtroppo la situazione continua a peggiorare: non si trovano volontari pronti a raccogliere il testimone di chi, con tanta passione e dedizione, si è preso cura delle no profit sanitarie a San Marino. Ne sa qualcosa l'associazione Cuore-Vita, che in questi anni si è spesa non solo in termini di divulgazione e iniziative di sani stili di vita, ma anche di donazioni di attrezzature medico scientifiche.
Parrebbe destinata a chiudere entro l'anno, salvo svolte miracolose. A settembre un'assemblea con i soci, in cui si deciderà il suo destino. "La motivazione, ovvero che non trova volontari, è l'aspetto centrale - commenta Riccardo Venturini, segretario del Polo associazioni di volontariato sanitarie -. Il volontariato nasce dalla volontà di donare qualcosa agli altri: tempo, competenze, denaro. A volte viene a mancare e questo succede quando il contesto non è capace di accoglierle e valorizzarle".
Le donazioni alle associazioni sammarinesi non mancano, ma non sempre risultano equamente distribuite, aggravando ulteriormente il bilancio di alcune. Le richieste delle no profit sanitarie sono chiare: serve un rapporto diretto con la Segreteria competente e una burocrazia più snella.
“Entro ferragosto – riferisce il Polo delle associazioni di volontariato sanitarie – contiamo su un nuovo incontro con il Segretario Mularoni, dopo quello in primavera, dove si è mostrata molto disponibile”. "Vorremmo mantenere un'identità come associazioni sanitarie e sociosanitarie all'interno della legge sull'associazionismo e volontariato - conclude Venturini -, afferendo alla Segreteria Sanità e non a quella Cultura. Questo ci permetterebbe di essere più vicini e ci faciliterebbe negli aspetti burocratici".
Nel video l'intervista a Riccardo Venturini, segretario del Polo associazioni di volontariato sanitarie
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