Fra mosse tattiche e segnali di fumo diplomatici, si iniziano a intravedere i possibili contorni della Conferenza di pace che Stati Uniti e Russia hanno deciso di convocare a Ginevra a giugno per porre fine al bagno di sangue siriano. Il governo di Damasco, ha annunciato ieri Mosca, in linea di principio è pronto a partecipare a 'Ginevra 2'. L'opposizione, sempre divisa, si orienta a sua volta a essere presente. D'altronde non ci sono alternative, a meno di lasciare spazio all'avversario. A Istanbul la Coalizione nazionale siriana, formata prevalentemente da forze islamiche e considerata da diversi paesi occidentali e islamici la componente principale dell'opposizione, deciderà oggi come procedere. La Coalizione per ora esprime riserve, e chiede che la conferenza di Ginevra parta con un mandato negoziale che preveda come preliminare a una fase di transizione l'uscita di scena di Assad. Il presidente siriano però negli ultimi giorni ha nuovamente escluso di lasciare prima delle presidenziali del 2014, sfidando l'opposizione al confronto nelle urne.
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