Tempi duri anche per il vino. Le sue vendite sono in calo, e anche l’esportazione è in crisi. Lo rivela l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare. Tutta colpa della minore disponibilità di spesa e della perdita di potere d'acquisto delle famiglie. Si beve di meno non solo per il suo costo, ma anche perché si rischia - per un bicchiere in più - di dover pagare molto salato se pizzicati al volante. Gli unici vini a registrare una modesta crescita sono quelli classificabili come Vini di Qualità Prodotti in Regioni Determinate, vale a dire DOC e d'Origine Controllata e Garantita, che hanno registrato un aumento del 3,2%.
Stessa tendenza anche a San Marino. Il Consorzio Vini Tipici registra un leggero calo delle vendite dei vini qualitativamente inferiori a fronte di un aumento di quelli migliori. “Un compromesso più che accettabile – spiega il direttore del consorzio – in un anno commercialmente soddisfacente considerando il periodo di crisi. I supermercati, per invogliare all’acquisto, propongono vini in bottiglia anche a meno di 5,00 euro. E’ aumentata la competitività – ci spiega Renzino Gobbi – e a San Marino arrivano vini dal mercato italiano a prezzi molto bassi. Il nostro impegno è resistere a questa offerta”. D’altra parte, la ricerca della qualità, dimostra una maggiore cultura da parte dei consumatori, all’insegna del motto: poco ma buono.
Monica Fabbri
Stessa tendenza anche a San Marino. Il Consorzio Vini Tipici registra un leggero calo delle vendite dei vini qualitativamente inferiori a fronte di un aumento di quelli migliori. “Un compromesso più che accettabile – spiega il direttore del consorzio – in un anno commercialmente soddisfacente considerando il periodo di crisi. I supermercati, per invogliare all’acquisto, propongono vini in bottiglia anche a meno di 5,00 euro. E’ aumentata la competitività – ci spiega Renzino Gobbi – e a San Marino arrivano vini dal mercato italiano a prezzi molto bassi. Il nostro impegno è resistere a questa offerta”. D’altra parte, la ricerca della qualità, dimostra una maggiore cultura da parte dei consumatori, all’insegna del motto: poco ma buono.
Monica Fabbri
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