UCRAINA

Croce Rossa Italiana, Ignazio Schintu: "Corridoi umanitari unica via di fuga, ma è tutto molto difficile"

Il convoglio rientrato da Leopoli ha portato in Italia 73 persone fragili di cui 13 minori accompagnati. Questa è la terza missione, in totale 300 persone evacuate.

Ha lasciato Leopoli diretta in Italia la missione umanitaria della Croce Rossa Italiana che ha evacuato nella giornata di ieri 73 persone fragili di cui 13 minori accompagnati. Il convoglio della CRI, composto da 26 mezzi incluse ambulanze, pulmini, minibus, mezzi ad alto biocontenimento, macchine e furgoni per materiali vari, con 83 persone a bordo tra volontari, staff, medici e specialisti pediatri, infermieri OSS, operatori RFL, è stato a Leopoli nelle giornate di lunedì e martedì per accogliere ed eseguire lo screening sanitario delle persone da evacuare. Questa è la terza missione, in totale 300 le persone evacuate.  

"Si tratta di persone fragili con problemi che si portano dietro da anche prima del conflitto - spiega Ignazio Schintu, direttore operazioni emergenza CRI - e la loro situazione, durante gli scontri, si è ulteriormente aggravata. Per molti di loro che arrivano dal Donbass la guerra la stanno vivendo da anni".

Il grande problema di questa guerra, aggiunge Schintu sono i corridoi umanitari: "Non hanno funzionato - spiega - nel senso che non ci sono stati. Ci sono state delle evacuazioni a seguito di accordi fra le parti nei luoghi del conflitto. Questa è anche un'anomalia di questa guerra, i corridoi umanitari sono l'unica via per queste persone ma è tutto molto difficile".

Nel servizio l'intervista a Ignazio Schintu (Direttore operazioni emergenza CRI)  

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