Cronaca giudiziaria: la sentenza sul caso di Gisella Micheloni
Una condanna mite dunque; ma l’avvocato dell’imputata - Renzo Bonelli - proporrà ugualmente ricorso in appello. Proprio questa mattina aveva chiesto l’assoluzione per tutti e 3 i capi d’accusa: malversazione continuata, falsità in valori di bollo e falsità materiale. Il Procuratore del Fisco si era limitato a chiedere 1 anno e 3 mesi di condanna, dichiarando anticipatamente di non volersi opporre alla sospensione della pena.
Secondo l’accusa la Micheloni – all’epoca operatrice dell’Ufficio Postale di Acquaviva - avrebbe stornato soldi dal fondo in dotazione alla cassa dell’ufficio postale e avrebbe anche attaccato sulle etichette dei pacchi nuove affrancature con numerazioni che andavano a modificare gli importi effettivi.
La linea della difesa è stata chiara dall’inizio: l’imputata ha commesso errori certo, ha peccato di superficialità, ma non c’era assolutamente volontà di distrarre denaro pubblico. Una tesi sostanzialmente accolta dal Commissario della Legge Vittorio Ceccarini.