Csdl in assise
La proposta di documento che sara’ alla base dell’assise si sofferma su tutti i temi cari alla confederazione del lavoro come la solidarietà, la pace, le pari opportunità, lo stato sociale.
Sul piano finanziario, per la CSdL, ancora non si intravede un progetto economico capace di affrontare il deficit di bilancio. Per garantire il sistema di protezione sociale, basato su una forte presenza dello Stato, il sistema fiscale – hanno rimarcato i 20 interventi della giornata – va decisamente riformato nella direzione dell’equità, per adeguare l’esistente senza stravolgere in nessun modo l’attuale modello solidaristico. Ma grande attenzione è stata dedicata alle proposte di modifica statutarie: dall’allargamento della struttura del Consiglio Direttivo confederale, alla possibilita’ di autocandidature per entrare nel direttivi, dal rapporto tra lavoratori e pensionati all’elezione del segretario fino alla possibilità, anticipata in qualche intervento, di fissare un limite ai mandati dirigenziali. La sintesi e’ toccata al segretario generale Giovanni Ghiotti che ha sottolineato l’attuale difficoltà politica. Non sappiamo, ha detto, se la finanziaria che dovrà essere presentata per legge entro il 20 novembre sarà quella presentata quest’estate. Non sappiamo neppure se sara’ lo stesso esecutivo a presentarla. Questa settimana si terra’ un nuovo incontro e, per Ghiotti, questo rappresentera’ anche l’occasione per verificare la tenuta delle posizioni unitarie presentate da CSdL e CDLS. Il segretario generale registra un consenso importante sulle tesi congressuali e un dibattito più articolato sulle regole di rinnovamento. E’ necessario, ha sottolineato Ghiotti, trovare un punto di equilibrio. Il direttivo va allargato conciliando la partecipazione con l’operatività. Uno degli aspetti piu’ delicati riguarda la rappresentatività e il rapporto tra lavoratori e pensionati. Oggi gli iscritti alla CSdL sono 3.700. Si elegge un delegato ogni 12 rappresentanti.
Il rapporto va rivisto ma Ghiotti invita a trovare un accordo che non penalizzi i pensionati e non renda esorbitante il numero dei delegati altrimenti, conclude, diventa un congresso virtuale.