Csdl incalza il Governo su redditi ed Icee: "Gli aumenti in busta paga non coprono l'inflazione"

Da Merlini focus su rinnovo del debito pubblico. Preoccupa il tasso del 6%: "30 milioni all'anno solo di interessi. Il mercato approfitta del fatto che senza quei soldi non riusciremmo a pagare stipendi e pensioni”

“Il Governo continua a latitare sulla politica dei redditi”. La Csdl torna su un tema rivendicato anche nell'ultimo sciopero. Dopo i contratti di Commercio e Unas a breve verrà chiusa anche la partita per bar, alberghi, ristoranti e settore servizi. Ma gli aumenti non coprono l'inflazione galoppante. “Serve una politica pubblica che non c'è”, tuona Giuliano Tamagnini. E una politica dei redditi seria ed equa - aggiunge Stephane Colombari - deve passare attraverso l'ICEE, strumento in grado di indirizzare le risorse a chi ne ha più bisogno, agendo ad esempio su retta degli asili nido, assegni familiari ed integrativi, bollette. E' un tema politico “emergenziale” per il sindacato, che guarda ai giovani appena entrati nel mondo del lavoro, alle prese con l'affitto o un mutuo dai tassi d'interesse sempre più alti.

“Non meravigliamoci – commenta Colombari - se il tasso di natalità nel 2022 è stato uno dei più bassi registrati”. Paesi indebitati come l'Italia – fa notare William Santi - hanno trovato soluzioni. Servono misure anche da noi, dove c'è molta ricchezza ma distribuita male. E a proposito di debiti, l'attenzione di Enzo Merlini va all'imminente rinnovo del prestito estero. Preoccupa il tasso. Già il 3,25% di due anni fa era stato giudicato dalla Csdl troppo alto. Oggi – fa presente il Segretario Generale – si parla addirittura del 6%, 30 milioni all'anno solo di interessi, il 10% del bilancio dello Stato. Eppure, rileva Merlini, San Marino risulta decimo tra i Paesi più ricchi; per depositi bancari, soldi detenuti all'estero, patrimonio immobiliare. “Con questi numeri – dice - dovremmo pagare meno della metà”. Il problema – spiega - è che è stato contratto un debito con un'unica scadenza. “Scelta scellerata.

Il mercato approfitta del fatto che senza quei soldi non riusciremmo a pagare stipendi e pensioni”. Da qui la domanda definita “tema dei temi”: “E' giusto – chiede Merlini - che chi ha fatto il suo dovere paghi gli interessi di un debito contratto perché nessuno ha controllato le porcherie che facevano le banche? Sia chiaro fin da ora: non dovremo farlo noi”.

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