CSdL su morti in Pakistan: Quando la vita non vale nulla

CSdL su morti in Pakistan: Quando la vita non vale nulla.
Altre due tragedie di vaste proporzioni avvenute in Pakistan hanno macchiato di sangue il modo del lavoro. La più grave, l’incendio nella fabbrica tessile a Karachi, in cui circa 300 lavoratori hanno perso la vita, soffocati dal fumo nel seminterrato dove lavoravano.
A quanto pare, non era prevista nessuna via di fuga né estintori e le porte erano bloccate; l’edificio in fiamme si è trasformato in una trappola mortale che non ha concesso scampo ai lavoratori. Poche ore prima sempre in Pakistan un altro rogo è scoppiato in una fabbrica di calzature, e i morti sono stati almeno 25. Si tratta di enormi tragedie in uno dei tanti luoghi nel mondo dove il lavoro costa poco. Costa talmente poco che la vita dei lavoratori non vale nulla…
La CSdL esprime alle organizzazioni sindacali pakistane e all’intero popolo del Pakistan la sua costernazione per questo grande sacrificio di vite umane immolate sull’altare del profitto, e al contempo esprime la sua forte condanna verso coloro che si sono macchiate di gravissime colpe nella morte di tantissimi lavoratori, avvenuta tra orribile sofferenze in luoghi di lavoro che non hanno i requisiti più minimi di rispetto della sicurezza e della stessa vita delle persone.
La Confederazione del Lavoro ribadisce con forza che mai, in nessun caso, l’abbassamento o l’annullamento dei diritti dei lavoratori possono essere assunti come elementi su cui fondare la competitività. Ciò crea, invece, solo morte e disperazione.

CSdL

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