Csdl: Al centro del direttivo ripresa e sanità pubblica
"Incapacità o disegno politico". Questa è la domanda e anche la provocazione che il Direttivo Confederale e i Direttivi di tutte le Federazioni della CSdL hanno lanciato sulla sanità. "No allo smantellamento del servizio pubblico" hanno ribadito i dirigenti nella riunione di oggi e chiesto anche che il sistema previdenziale venga cambiato in profondità. Ma iniziamo dalla prima riforma auspicata, quella che passa per l'Iss: "Non è per nulla fisiologico che un così alto numero di professionisti di spicco lasci una struttura ospedaliera", ha rincarato il Segretario Tamagnini. "Il sindacato non può accettare che questo fondamentale pilastro dello stato sociale possa essere indebolito". Nel direttivo il sindacato sottolinea che lo sviluppo economico non è ripartito. A questo si aggancia il polo della moda. Il Segretario Tamagnini ha ricordato le tre priorità chieste al gruppo imprenditoriale e al Governo: che dei 200 dipendenti la stragrande maggioranza, sia sammarinesi o residenti; che siano predisposte adeguate iniziative di formazione finanziate principalmente dall'impresa, e che nella costruzione della struttura le imprese incaricate siano principalmente sammarinesi. Manca tuttavia un accordo, precisa Tamagnini. Rilanciato anche il tema della legge sulla rappresentatività; i Direttivi CSdL ribadiscono alla politica la richiesta di giungere quanto prima all'approvazione della legge, per "riportare chiarezza e certezza in un quadro ormai caotico e frammentato, in cui nello stesso settore coesistono anche altri contratti di organizzazioni non rappresentative".
VA
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