Cure territoriali: la sfida? "Identificare precocemente la perdita di autonomia nei pazienti fragili"
Chiude oggi al Kursaal il quarto congresso nazionale
Coordinare le politiche sanitarie del territorio per prevenire malattie, supportare i più fragili, fornire cure di base direttamente nelle comunità. Il quarto congresso nazionale sulle "Cure territoriali" rilancia il ruolo di pilastro che hanno le attività domiciliari di carattere sociosanitario, grazie a una collaborazione sinergica tra professionisti: infermieri e psicologi di comunità, educatori e operatori sociosanitari. Rispondere ai bisogni di salute dei cittadini richiede il giusto setting assistenziale: dalle Centrali operative territoriali, all'ospedale di comunità.
"La sfida è quella di identificare precocemente la perdita di autonomia, c'è uno spazio nei pazienti fragili di autonomie residue, in cui possiamo intervenite per mantenere le competenze" spiega Francesco Sintoni Direttore Distretto Forlì.
Un’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte dei progetti destinati a 'prossimizzare’ il modello sanitario dopo il decreto ministeriale 77 che dà attuazione alla riorganizzazione delle cure fuori dall’ospedale prevista dal PNRR. Obiettivo: semplificare la possibilità di accesso ai servizi.
"Il punto unico di accesso che è nelle case di comunità è una importante innovazione che offre già un primo accesso ad alcuni servizi" ha concluso Laura Tedaldi, responsabile del Servizio Territoriale Emilia Romagna.
Nel video le interviste a Francesco Sintoni Direttore Distretto Forlì, Francesco Sintoni Direttore Distretto Forlì, Laura Tedaldi, responsabile del Servizio Territoriale Emilia Romagna.
[Banner_Google_ADS]