“Gheddafi sfida il mondo”, ha detto il capo dello Stato italiano Giorgio Napolitano. Ed è così. Secondo la tv di Stato libica, le forze del regime hanno riconquistato il controllo di Zawiyah, città a soli 60 chilometri da Tripoli. Le truppe governative avrebbero sequestrato ai ribelli 31 carri armati, 19 veicoli per il trasporto dei militari e altre armi, fra cui lanciarazzi e pallottole antiaereo. Secondo le notizie diffuse dall'emittente, il “leader del gruppo terrorista” e il suo braccio destro sarebbero stati uccisi. Scontri anche a Tripoli fra gruppi di manifestanti anti-regime e fedelissimi del Colonnello nella piazza Verde della capitale libica. La comunità internazionale aumenta le pressioni sul Colonnello discutendo delle possibili misure – dal blocco aereo a quello navale – da adottare per indebolire il regime di Tripoli. E nelle stesse ore in cui il leader libico nomina un nuovo ambasciatore all’ONU per rimpiazzare il precedente emissario passato fra i ribelli, l’Interpol apre ufficialmente la caccia a Gheddafi e a suoi accoliti.
Sonia Tura
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