Dall'uovo di Pasqua uscirà...l'Ikea

Dall'uovo di Pasqua uscirà...l'Ikea.
Sono mesi che si discute, che si litiga, che ci si preoccupa per questo colosso. 13.000 metri quadri di superficie: uno dei più grandi centri Ikea della penisola. I commercianti del centro di Rimini lo temono e si arrabbiano con le istituzioni; il Comune difende la propria scelta; la gente lo vuole. Tutti sembrano potenziali clienti di questa multinazionale svedese del mobilio ed oggettistica per la casa: prezzi bassi, design accattivante; quanto basta per attirare migliaia di persone ogni giorno.
Al momento sono due i centri più vicini: Bologna e Ancona. Ma a Rimini tutto è pronto da mesi: lo stabile, gli interni; già assunte decine e decine di persone…tuttavia – per il momento – non si apre. Già quest’estate si parlava di inaugurazione imminente, eppure nulla. Un rinvio dopo l’altro a causa di un iter burocratico lento e complesso. Ora però, sembra deciso: si aprirà a Pasqua.
Intanto, allo stabile Ikea – a pochi metri dal casello di Rimini nord – continuano i lavori di rifinitura. In caso di via libera, basterebbero pochi giorni per l’apertura. L’asfaltatura della stradina di accesso, la cartellonistica, le insegne e poco altro. La zona è presidiata giorno e notte da guardie giurate che tengono lontani i curiosi.
I più contrariati sono i commercianti del centro. L’apertura del gigante dell’arredamento sposterebbe il baricentro del movimento dei visitatori. I negozianti di Rimini si sentono traditi soprattutto dalle autorità comunali, che avevano promesso attenzione per il commercio al dettaglio della città.
Quel che è certo è che questi continui slittamenti, dell’apertura del centro, stanno causando un grosso danno economico ad Ikea. Personale già assunto, utenze da pagare, mancato guadagno.
Abbiamo provato a contattare i responsabili locali del colosso svedese. Il numero telefonico indicato nel sito rimanda a Milano. Qui consigliano di inviare una mail di richiesta chiarimenti ai vertici italiani della multinazionale. Mail inviata giorni e giorni fa… senza alcuna risposta.
Il Comune di Rimini, nonostante le polemiche, dimostra nei fatti di credere al progetto Ikea. Anche perché in questo modo si punta a valorizzare l’intera area dove sorge lo stabile: quella del centro agroalimentare della città: un’attività con un indotto di oltre 100 milioni di euro all’anno.
Il nuovo Mercatone Uno, ad esempio, è già pronto. E’ la grande costruzione gialla adiacente all’Ikea, stessa categoria merceologica. E anche questa non è andata giù alle organizzazioni dei commercianti. La Confesercenti contesta la leggerezza con la quale si consente l’apertura di queste grandi catene di commercio al dettaglio. “Ma si tratta di un semplice trasferimento – replica il Comune – il nuovo Mercatone sostituirà quello attualmente attivo sulla superstrada”.
Risposta che non convince i commercianti, perché la vecchia struttura – se così vogliamo chiamarla – è ubicata nel comune di Coriano: per Rimini si tratterebbe dunque di una nuova attività. Bel pasticcio insomma. In zona Tolemaide si parla anche dell’arrivo dell’Obi. I commercianti del Centro sono esasperati da questa situazione, non così la gente comune. Che aspetta fiduciosa l’apertura di Ikea.

Gianmarco Morosini

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