Dalla boxe alla trippa, Mandela in 10 curiosità
1. TENNE FEDE AL SUO NOME. Il suo nome di battesimo era Rolihlahla. Nella tribù degli Xhosa, alla quale apparteneva, il nome significa 'tirare il ramo dall'albero o combina guai', ma per alcuni insegnanti era impronunciabile. E così uno di loro iniziò a chiamarlo Nelson, per ammirazione nei confronti dell'ammiraglio britannico Horatio Nelson.
2. EBBE UN 'CAMEO' NEL 'MALCOLM X' DI SPIKE LEE. Recitò la parte di un insegnante che cita il suo famoso discorso in un'aula piena di scolari a Soweto. Ma il pacifista Mandela non se la sentì di dire "con ogni mezzo necessario" e così Spike Lee inserì l'immagine di repertorio dello stesso Malcolm per chiudere il film.
3. UN PICCHIO PORTA IL SUO NOME. Lo decisero alcuni scienziati che hanno nominato un picchio preistorico con il nome di 'Australopicus nelsonmandelai'. Anche una particella porta il suo nome.
4. SPOSÒ UNA FIRST LADY. Prima di convolare a nozze con Madiba, Graca Machel era stata sposata con il presidente del Mozambico, Samora Machel. Il suo matrimonio con Mandela, dopo la morte di Machel, vuol dire che fu first lady di due nazioni.
5. ERA UN MAESTRO DEL TRAVESTIMENTO. Quando cercava di sfuggire alle autorità durante la lotta all'apartheid, si travestiva in modi diversi, anche da autista. La stampa lo soprannominò 'il mordigallina nero' per le sue tattiche.
6. FAN DI UNO SPORT 'SANGUINOSO'. A parte la politica, l'altra passione di Mandela é stata la boxe. "Non mi piaceva la violenza dello sport, ma ero attirato dalla sua scienza, da come ci si muove con il corpo per proteggersi", disse Madiba.
7. IL SUO PIATTO PREFERITO, LA TRIPPA. E' stato accolto con pranzi sontuosi e cene sopraffine dai leader mondiali, ma Madiba amava la trippa.
8. IL PRIMO UFFICIO LEGALE DI NERI IN SUDAFRICA. Studiò all'università di Witwatersrand a Johannesburg e aprì il primo ufficio legale di neri del Paese nel 1952.
9. FU ISCRITTO NELLA LISTA USA DEL TERRORISMO. Il suo nome fu rimosso solo nel 2008, all'età di 89 anni.
10. LA POESIA CHE LO ISPIRÒ. Mentre era rinchiuso in prigione, Mandela leggeva 'Invictus' di William Ernest Henley agli altri detenuti. La poesia, il cui messaggio era non arrendersi mai, ispirò Mandela per le parole "Sono il padrone del mio destino. Sono il capitano della mia anima".