26 persone morte in un anno. La buona notizia è che la scia di sangue sulle strade della Provincia di Rimini si sta assottigliando: l’anno precedente infatti, il 2007, ne aveva contati 38. Ma per centrare l’obiettivo europeo, che prevede il dimezzamento del numero dei decessi registrati nel 2001 entro il 2010, c’è ancora da lavorare. Quest’anno gli incidenti sono stati in tutti 2.444 (3.340 i feriti); la Marecchiese si conferma la strada più pericolosa, seguita da Emilia e Adriatica. Tra i luoghi comuni sfatati dall’Osservatorio Provinciale sulla mortalità quello relativo alla pericolosità delle curve. Un terzo degli incidenti stradali infatti si verifica in tratti rettilinei. E ancora, l’asfalto bagnato non è affatto killer se è vero che l’83% degli scontri avviene su fondo stradale asciutto. Con un significativo 95,8% si conferma dunque il comportamento scorretto o distratto del conducente, troppo spesso alterato da alcol e sostanze stupefacenti, la causa più frequente. I meno prudenti? i più giovani, i conducenti tra i 19 e i 24 anni. Rispetto agli scorsi anni, l’incidentalità si è spalmata sulla settimana. Ma le cosiddette stragi del sabato sera continuano a pesare sul bilancio finale.
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