Decollo Money: Amati resta in carcere
I giudici del tribunale della libertà di Catanzaro hanno deciso, Lucio Amati resta in carcere, e assieme a lui anche Domenico e Francesco Salvatore Lubiana, procacciatori d’affari che per gli inquirenti misero in contatto il Credito Sammarinese con Vincenzo Barbieri, il broker della droga che portò i soldi della cosca della ‘ndrangheta dei Mancuso di Limbadi, i proventi del narcotraffico, nell’istituto di credito, e che poi è stato ucciso in un agguato nel vibonese nel marzo scorso. Torna invece libero il componente del collegio dei sindaci della banca, Massimiliano Sensi. Al termine dell’udienza, durata quattro ore, i sostituti procuratori della Dda di Catanzaro, Salvatore Curcio e Paolo Petrolo, avevano chiesto la conferma dell’ordinanza di custodia cautelare per tutti e 4 gli indagati. Inoltre il procuratore ha annunciato che è in corso la procedura d’estradizione in Italia nei confronti dell’ex direttore del Credito Sammarinese Valter Vendemini, il primo ad essere arrestato, ed ora ai domiciliari a San Marino. Diverso il parere dei difensori, l’avvocato Alessandro Petrillo ad esempio, che si è subito recato ai Casetti di Rimini per riferire la brutta notizia al suo cliente Lucio Amati, continua a ritenere l’impianto accusatorio “assolutamente fragile, incerto e contraddittorio – dice – così come ritengo sommamente ingiusta la custodia in carcere di Amati. Aspetto comunque di leggere le motivazioni della decisione”. All’uscita dal carcere, riferisce: “Amati non si era fatto grandi illusioni, ha reagito con grande dignità e compostezza”. Ora si valutano le prossime iniziative da intraprendere. San Marino, volendo, potrebbe a sua volta procedere con una richiesta d’estradizione per Amati, che intanto rischia di essere trasferito in un altro carcere, a Parma o a Ferrara.
Francesca Biliotti