Di lui si dice solo si fosse fatto parecchi nemici. Comprava spesso terreni che nel giro di qualche tempo riusciva a far diventare edificabili. Ma la morte di Vittorio Galli resta avvolta nel mistero. Un grande mistero, che nemmeno l’esame autoptico aiuta a dissipare. Qualcosa di più potrebbe rivelare il bossolo fatale, spedito a Parma ai carabinieri del Ris. Fossero fortunati, gli inquirenti, potrebbero rinvenire le impronte digitali dell’assassino. Ma bisogna aspettare. Le indagini sulla vita privata di Galli non offrono grandi spunti. Casa e lavoro, giurano tutti. Ma anche affari a molti zeri. Dietro i quali potrebbe nascondersi il movente di chi ha sparato per uccidere. San Giovanni Marignano non era, tra l’altro, l’unico centro nel quale Galli operava. Per affari si spostava anche nel bolognese e nelle marche. E a San Marino. Una delle ultime operazioni infatti risulterebbe l’acquisto di un terreno di 17 ettari sul quale costruire 500 appartamenti. Il terreno, che si trova in provincia di Rimini, sarebbe stato acquistato da una società sammarinese, non più però operativa. Il giro è troppo grande perché il cerchio si possa chiudere in pochi giorni. Le indagini, che non escludono alcuna pista, si orientano con maggiore attenzione proprio sugli affari di Vittorio Galli. Moglie e figli della vittima sono chiusi in casa e lì ricevono solo gli amici più intimi. Quelli che ricordano Galli come uno sul quale potere sempre contare.
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