Detenzione in Italia. Parla Luciano Violante

Subito le cattive notizie, date da Nicola Boscoletto, presidente del consorzio Rebus: il 90% dei detenuti, quando torna libero, delinque di nuovo. Un detenuto costa 250 euro al giorno, chi sconta 10 anni costa almeno un milione. Quest’anno sono già 37 i suicidi in carcere. Ma per ogni milione investito nel lavoro dei carcerati, ha aggiunto, se ne risparmiano 9. La recidiva crolla dal 90 all’1%. La detenzione fine a se stessa non sembra funzionare: che sia dunque il lavoro la chiave di volta?
Il carcere visto come vero strumento rieducativo e non punitivo. Le esperienze raccontate in video dai carcerati che lavorano dimostrano che non solo è possibile, ma auspicabile.

Ergastolani, omicidi, poco importa: i carcerati lavoratori sono riusciti a dare un senso alla loro detenzione, ricevendo in cambio soddisfazioni, forse le prime reali delle loro vite. Essere semplicemente rinchiusi in cella non serve: imparare un mestiere invece sì, soprattutto ai fini del reinserimento nella società. Anche l’idea del presidente Violante, in proposito, è chiara

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