Eccoci qua, è trascorso un altro sabato. Ieri uno di noi, Roberto, è ripartito per l'Italia e nel frattempo sono arrivate tre persone nuove: Monica, un altro Roberto e Massimo, che si faranno solamente l'ultima settimana. I tre sarebbero dovuti atterrare ieri ma il volo da Addis Abeba per Lubumbashi è stato cancellato e quindi sono stati costretti a passare una notte nella capitale etiope. Questo il motivo della soppressione del volo: l'aereo non ha raggiunto il numero minimo di passeggeri e dunque è rimasto a terra. Comunque sono finalmente arrivati. Loro sì, ma non i bagagli, perché probabilmente non sono stati imbarcati! Per quelli occorrerà aspettare fino a lunedì dopo pranzo, se tutto va bene. Allora uno dice: dai, fortuna che almeno loro sono qua, per i bagagli pazienza! Certo, se non fosse che dentro le valigie rimaste ad Addis Abeba c'erano anche le tute e le maschere per catturare le api. Viene da pensare che queste api siano destinate per sempre a volare libere nei cieli africani, ridendo a crepapelle di noi terricoli che abbiamo avuto l'idea di infilarle dentro un'arnia. Alla missione, su disposizione di “Gualtiero il capo-cattura”, ci hanno anche montato una impalcatura che arriva fino al tetto: sotto le lamiere di copertura infatti è stato individuato un favo e per prenderle occorre smontarle. Ma come si fa senza l'attrezzatura necessaria a proteggersi? Vedremo un po' quando arriverà. Comunque l'ottimismo iniziale si è leggermente affievolito, ma crediamo che alla fine si sistemerà tutto (in questo caso 'crediamo' equivale a 'speriamo'). I nuovi arrivati sono fondamentali per avviare un progetto didattico di grande importanza. Monica si è laureata l'anno scorso al corso di design dell'Università di San Marino e come tesi ha progettato un kit per l'insegnamento e l'apprendimento, diviso in tre gruppi: matematica di base, geometria di base e rudimenti di scrittura e lettura. Il kit si presenta come una scatola di legno suddivisa in quattro sezioni, dedicate ad ognuna di queste attività, più una lavagnetta. Il progetto di Monica è davvero molto interessante e ben fatto, e spero vivamente possa essere prodotto e distribuito in molte scuole. Nella tesi di laurea è stata seguita da Massimo Brignoni, che è venuto qui come rappresentante dell'Università di San Marino per avviare invece un progetto supportato dall'UNESCO per la costruzione di questi kit da parte di artigiani locali; per fare ciò inizierà già da lunedì a prendere contatti con l'università locale e con chi di dovere. Anche per quanto riguarda la linea elettrica, ormai è tutto praticamente a posto. Come si diceva si stanno ultimando le ultime cose, come bonificare un po' tutte le aree della missione, dalle stanze dei novizi fino alla scuola. Un'altra buona notizia è che è stata ripristinata tutta la rete internet ed ora funziona perfettamente anche nel reparto maternità. Ciò è molto importante per permettere di collegarsi anche in linea diretta con altri ospedali, magari in momenti di particolare urgenza. In ospedale invece si sta passando un momento di relativa calma, almeno a quanto sembra. Sempre complice la luna, ieri notte sono nati altri bambini, senza particolari problemi. E in giro? Cosa succede per la strade del quartiere? Mi capita spesso di vagabondare per queste strade dense di polvere che si alza con il vento che sta tirando in questi giorni. E non riesci a fare dieci metri che qualche bambino ti prende per mano e continua con te la camminata; se va a scuola – e quindi è uno dei più fortunati – riesci a scambiarci qualche parola in francese, altrimenti è solo swaili. E al di là delle poche frasi di rito che si imparano, c'è il silenzio degli sguardi, delle carezze e dei sorrisi. E qual è la condizione generale? Povertà, povertà assoluta. Donne che si ingegnano per cercar qualcosa da mangiare e racimolare qualche soldo, bambini che giocano con niente e portano le onnipresenti taniche gialle piene d'acqua, uomini pressoché invisibili durante il giorno, forse in città a cercare lavoro o chissà dove. E tutto è lento, lentissimo, si aspetta sempre qualcosa che sembra non arrivare mai. Ciò che non manca, comunque, è l'ospitalità.
Marco Sassi
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