E così siamo arrivati alla fine. Alla fine del viaggio e, per alcuni di noi, anche alla fine delle forze. In questi ultimi giorni, personalmente, sono stato un po' pigro e non ho tenuto quotidianamente il diario. Ma non è stata solamente pigrizia: visto che i lavori per i quali siamo venuti in Congo sono finiti, la maggior parte del gruppo ha preso le giornate con maggiore relax... Questo non vuol dire però che non siano accadute cose importanti, delle quali farò ora una breve rassegna. Giovedì siamo andati in un piccolo villaggio a circa trenta chilometri da Lubumbashi, sulla strada per Kasumbalesa. In questo piccolo abitato in mezzo alla brousse opera un'associazione italiana impegnata nello sviluppo sociale e sanitario su un'area che si estende per una trentina di chilometri. L'associazione, che ha sede a Roma e si chiama AMKA, ha sviluppato una scuola primaria e secondaria e un centro ospedaliero: strutture molto più povere rispetto a quelle della missione di Marcellino, ma che comunque funzionano e che sono di grande aiuto in quel mondo rurale molto diverso dalla periferia in cui siamo noi. Un aspetto molto positivo è che l'associazione riesce a fornire i servizi scolastici gratuitamente e tenere delle tariffe mediche davvero molto molto basse. All'interno dell'ospedale inoltre, c'è un piccolo centro dove si cerca di combattere la denutrizione infantile con una dieta bilanciata basata su prodotti locali, che ovviamente non mancheranno mai. Venerdì è stato invece il grande giorno: quello dell'inaugurazione della nuova scuola materna. Non era ancora terminata completamente, nel senso che mancano alcuni minimi dettagli da sistemare, ma si è riusciti comunque ad inaugurarla nel giorno di santa Teresa, la patrona della missione. C'eravamo noi, c'erano i frati, c'era padre Marcellino, c'erano le insegnanti; ma soprattutto c'erano i bambini che hanno urlato in coro tutte le loro frasette imparate a memoria. Marcellino ha quindi benedetto la nuova struttura e ora finalmente la si potrà utilizzare! All'inaugurazione era anche presente una delegazione del Lions Club locale, conosciuto qualche giorno prima attraverso Marcello, membro del club sammarinese. Tra loro c'era nientemeno che il governatore Lions di Congo, Burundi e Rwanda che si è detto alquanto interessato a ciò che sta facendo padre Marcellino. Questo governatore si chiama Jean de Dieu Ngoie Koko e oggi ci ha invitato a pranzo a casa sua. Tutti. Gli abbiamo pressoché invaso il giardino e tra noi e altri ospiti – politici e comunque persone influenti di Lubumbashi – eravamo circa una trentina di persone. E' stato un lungo pranzo dove certamente a non mancare era la birra Simba: il governatore è infatti il numero due dell'industria di birra tra le più famose in Congo! Al di là degli scherzi questa amicizia che si è creata sarà molto utile per una collaborazione in progetti futuri riguardanti la missione di Marcellino. Altre cose? Le solite...La linea elettrica funziona molto bene e Marcellino è ora molto più contento, anche perché ieri è riuscito a recuperare il camion che da diversi giorni era fermo vicino a Kasumbalesa, ai confini con lo Zambia. Lo hanno riparato due meccanici inviati da tal Graziano, l'italiano che ha la ditta di trasporti oltre confine. E poi? Mi sembra di dimenticare qualcosa... Ma certo, le nostre amatissime api. L'operazione mango, e cioè il tentativo di cattura delle api che si erano costruite il nido dentro la pianta, è stata eseguita. L'albero è stato tagliato e poi affettato per recuperare i pungenti insettini. Che sono stati messi nell'arnia e ora bisognerà aspettare. Cosa? Non importa, qua siamo in Africa e bisogna aspettare.
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