Dipendenza da Internet: cos'è e quali rischi comporta
In un mondo costantemente connesso, grazie alla tecnologia sviluppatasi negli ultimi decenni, è sempre più frequente l'insorgere di una dipendenza da Internet, che comporta un utilizzo compulsivo e ossessivo del mezzo tecnologico. Secondo una ricerca della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli – Università Cattolica del Sacro Cuore, un adolescente su cinque ha un rapporto problematico con il web.
Gli studiosi hanno definito 5 categorie di dipendenza online:
1. Uso compulsivo di Internet
2. Dipendenza da videogiochi
3. Dipendenza cybersessuale
4. Dipendenza cyber-relazionale
5. Sovraccarico cognitivo, quindi la ricerca compulsiva di informazioni sul web
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A queste, però, si può aggiungere anche quella da smartphone. Le applicazioni che creano più dipendenza sono sicuramente Instagram e TikTok, perché riescono a far tenere incollato lo sguardo sullo schermo anche per ore.
Alla prima serve conoscere gli amici, i luoghi visitati spesso e a quali foto e video si clicca “mi piace”, per presentare contenuti in base ai gusti delle persone. Questo social è ormai parte della quotidianità di molte persone, perché propone sempre qualcosa di nuovo, soprattutto nei momenti di noia; ci si sente parte di una grande comunità e ci si confronta con le altre persone con cui siamo in contatto. Mentre TikTok conosce a fondo l'utente grazie all'Intelligenza Artificiale che ha solo bisogno di sapere quali sono i video guardati fino alla fine e quali invece vengono "saltati", in modo da mostrare all'utente solo contenuti che possono interessargli.
Ma come si evolve questa dipendenza?
Nella fase iniziale il soggetto prolunga il tempo online, fino a quando sarà sempre più difficile interromperlo. Nella seconda fase, la persona inizia a perdere relazioni o il lavoro, e la rete diventa una realtà parallela che viene preferita a quella vera. Nella fase più acuta il soggetto costruisce un alter ego virtuale, perde interesse per la realtà, le relazioni online prendono il posto di quelle vere. Si possono presentare problemi sia fisici che emotivi, come insonnia, problemi di vista, perdita o aumento di peso, depressione, ansia, isolamento sociale, aggressività, cambi di umore.
Ma quali sono i fattori che possono portare a questa bisogno compulsivo?
Problemi di personalità, per cui l'utente potrebbe diventare più facilmente dipendente, l'abuso di sostanze, deficit dell'attenzione, iperattività, depressione, ansia sociale o disturbo ossessivo-compulsivo. Eventi di vita sfavorevoli come problemi lavorativi, relazionali o familiari. Timidezza, per cui potrebbero immergersi nell'anonimato disponibile su Internet e pensare di poter essere il vero “se stesso” solo sul web. L'anonimato, però, può anche dare la sensazione di onnipotenza, dunque portare a comportamenti come pedofilia, sesso virtuale o falsa identità. Gratificazione immediata, grazie alla possibilità di trovare quello che si cerca in pochi secondi la persona può essere incoraggiata a restare più tempo online. I professionisti che riconoscono il problema, tendono a classificarla come un disturbo ossessivo-compulsivo. Il trattamento psicoterapeutico interviene per ridurre gradualmente la dipendenza da internet e aiutare la persona a recuperare le relazioni sociali.
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