Diritto allo studio: nella giornata mondiale dedicata si riflette sull'istruzione globale
Ci sono ancora 775 milioni di persone che non sanno né leggere, né scrivere. La maggioranza degli analfabeti vive in Asia e in Africa, a sud del Sahara. Quasi due terzi sono donne e bambine. Circa 122 milioni sono giovani.
I tagli apportati negli ultimi anni hanno fatto scivolare l'Italia al penultimo posto tra i paesi industrializzati per la spesa nella scuola. Questa volta è l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico a sottolineare il dato: con un stanziamento per l'istruzione pari al 9% della spesa pubblica totale, la penisola è al 31esimo posto su 32 paesi presi in considerazione, contro una media Ocse del 13%. Sempre più nutrito, poi, il triste esercito dei cosiddetti “Neet”, (acronimo inglese per Not in Education, Employment or Training): il 25% dei giovani tra i 18 e i 29 anni non lavorano né studiano. Inattivi, dunque, proprio in un’età in cui avrebbero tanto da dare. I laureati sono il 15% della popolazione e la loro percentuale aumenta nelle fasce più giovani. Resta comunque alto il gap con gli altri paesi Ocse, che hanno una media di dottori del 31%.
A San Marino la popolazione scolastica nel biennio 2011/2012 è composta da 5.955 studenti totali, con un tasso di scolarità per quanto riguarda l’istruzione secondaria superiore del 97% e del 61% per l’università. Di questi il 52% prevalentemente studia.