74 famiglie, 42 anziani, 102 single. 219 sammarinesi che vivono in una chiara situazione di bisogno economico, a cui lo Stato ha risposto stanziando 1 milione di euro. E’ una realtà nuova per la Repubblica o, perlomeno, è la prima volta che le condizioni di disagio economico vengono tradotte in numeri. Siamo più poveri? Forse. Di certo siamo meno ricchi. Il Congresso di Stato ha infatti spiegato che non si tratta di persone che hanno difficoltà economiche in senso stretto ma di soggetti che vivono in situazioni di disagio sociale: dai separati con figli, alle famiglie monoreddito o con un alto numero di figli a carico, agli anziani che hanno una necessità costante di assistenza.
Sono 4, principalmente, le aree di disagio familiare: i problemi economici più pressanti – da quelli di lavoro a quelli dell’abitazione; i problemi di salute; quelli relativi all’accudimento di bambini e di assistenza ad anziani, malati, invalidi e i problemi affettivo-relazionali, vale a dire rapporti di coppia, rapporti genitori-figli adolescenti, la morte dei propri cari, la solitudine. A San Marino sono le donne a dichiarare, più degli uomini, l’esistenza di difficoltà. Non si tratta semplicemente di una percezione più acuta dei bisogni e dei problemi familiari rispetto ai maschi, ma soprattutto di situazioni oggettivi di maggiore svantaggio: 54 le single separate, 8 le ragazze madri e sempre 8 le nubili con figli. 42, abbiamo detto, gli anziani che hanno chiesto l’intervento economico dello Stato. Si tratta di persone sole, malate, che hanno bisogno di assistenza continua. Ma anche in questi casi, non si può parlare di povertà.
Sono 4, principalmente, le aree di disagio familiare: i problemi economici più pressanti – da quelli di lavoro a quelli dell’abitazione; i problemi di salute; quelli relativi all’accudimento di bambini e di assistenza ad anziani, malati, invalidi e i problemi affettivo-relazionali, vale a dire rapporti di coppia, rapporti genitori-figli adolescenti, la morte dei propri cari, la solitudine. A San Marino sono le donne a dichiarare, più degli uomini, l’esistenza di difficoltà. Non si tratta semplicemente di una percezione più acuta dei bisogni e dei problemi familiari rispetto ai maschi, ma soprattutto di situazioni oggettivi di maggiore svantaggio: 54 le single separate, 8 le ragazze madri e sempre 8 le nubili con figli. 42, abbiamo detto, gli anziani che hanno chiesto l’intervento economico dello Stato. Si tratta di persone sole, malate, che hanno bisogno di assistenza continua. Ma anche in questi casi, non si può parlare di povertà.
Riproduzione riservata ©