Seduta straordinaria per la Giunta di Castello di Chiesanuova che nel tardo pomeriggio di ieri ha incontrato il sindaco di San Leo, Mauro Guerra. Oggetto, neanche a dirlo, il progetto dell’impianto di trattamento e recupero di rifiuti inerti e discarica di rifiuti inerti e rifiuti speciali non pericolosi.
Il primo cittadino del comune leontino ha presentato una cronistoria dettagliata: dall’acquisto, cinque anni fa, dell’ex cava in località Pian della Selva da parte della ditta CABE di Santarcangelo, alla richiesta da parte del Comune ad una ditta specializzata di redigere un documento con tutte le osservazioni del caso sulla Valutazione d’Impatto Ambientale presentato dalla ditta, passando per i pareri espressi dai portatori d’interesse (associazioni locali, Comitato “No alla discarica” e governo sammarinese in primis).
La Giunta capitanata da Marino Rosti, vista la vicinanza del sito dal confine meridionale del Castello – un chilometro in linea d’aria - ha espresso, per quanto di competenza, la propria contrarietà al progetto, senza celare una forte preoccupazione per l’imbatto ambientale e sottolineando la vocazione turistico culturale dell’intera area, del tutto compromessa nel caso l’elaborazione della discarica vedesse la luce.
Il primo cittadino del comune leontino ha presentato una cronistoria dettagliata: dall’acquisto, cinque anni fa, dell’ex cava in località Pian della Selva da parte della ditta CABE di Santarcangelo, alla richiesta da parte del Comune ad una ditta specializzata di redigere un documento con tutte le osservazioni del caso sulla Valutazione d’Impatto Ambientale presentato dalla ditta, passando per i pareri espressi dai portatori d’interesse (associazioni locali, Comitato “No alla discarica” e governo sammarinese in primis).
La Giunta capitanata da Marino Rosti, vista la vicinanza del sito dal confine meridionale del Castello – un chilometro in linea d’aria - ha espresso, per quanto di competenza, la propria contrarietà al progetto, senza celare una forte preoccupazione per l’imbatto ambientale e sottolineando la vocazione turistico culturale dell’intera area, del tutto compromessa nel caso l’elaborazione della discarica vedesse la luce.
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