Stati Uniti e Cina sono bloccati in una disputa diplomatica intorno allo sorte del dissidente cieco Chen Guangcheng, da ieri piantonato dalla polizia cinese nell'ospedale Chaoyang di Pechino dopo essere fuggito dagli arresti domiciliari e aver trascorso sei giorni nell'ambasciata americana. Chen aveva accettato di lasciare la sede diplomatica dopo aver ricevuto assicurazioni sul futuro suo e della sua famiglia ma in seguito ha cambiato idea, chiedendo asilo politico negli Usa. L’uomo ha detto più volte di sentirsi isolato e preoccupato per la sua sicurezza. Funzionari americani affermano che stanno facendo "tutto il possibile" per farlo espatriare.
Nessun commento invece dalla Cina sulla possibilità che Chen Guangcheng venga esiliato, ma su come l’ambasciata statunitense ha gestito la questione arriva la ferma condanna del Ministero degli esteri cinese, tramite il portavoce Liu Weimin.
Nessun commento invece dalla Cina sulla possibilità che Chen Guangcheng venga esiliato, ma su come l’ambasciata statunitense ha gestito la questione arriva la ferma condanna del Ministero degli esteri cinese, tramite il portavoce Liu Weimin.
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