Disturbi alimentari, allarme del nutrizionista Zonzini: "Sui social ideale di benessere distorto"
La giornata del Fiocchetto Lilla riaccende i riflettori su un fenomeno in pericolosa crescita e dall'esordio sempre più precoce
Sono tre milioni le persone che in Italia soffrono di disturbi del comportamento alimentare. Dato sottostimato: tanti gli invisibili che si nascondono e non chiedono aiuto. La giornata del Fiocchetto Lilla riaccende i riflettori su un fenomeno in pericolosa crescita.
Negli ultimi due anni sono raddoppiati gli accessi al pronto soccorso dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù mentre i ricoveri sono aumentati di oltre il 50%. Secondo l'OMS disturbi come anoressia e bulimia rappresentano la seconda causa di morte per le ragazze tra i 12 e i 25 anni, ma si registra un aumento dei casi anche nei maschi. Non è una malattia nuova, ma Covid e social hanno fatto da detonatore. E preoccupa l'esordio dei disturbi sempre più precoce, anche in bambini di 8/9 anni.
“Sembra che questo fenomeno sia in parte legato al fatto che bambini sempre più piccoli utilizzino in maniera considerevole proprio i device elettronici”, afferma il nutrizionista sammarinese Giordano Zonzini. “Aumenta anche nei bambini il tempo passato sui social network, terreno fertile – spiega - per l'insorgenza dei disturbi del comportamento alimentare. Ricordiamo infatti che sui social girano personaggi più o meno facilmente identificabili, prevalentemente finti influencer, che si fanno promotori di un ideale di benessere distorto, che si caratterizza esclusivamente nel raggiungimento di una fisicità dai canoni standardizzati, contraddistinta da una ridotta massa grassa e da una elevatissima massa muscolare. Ideale di benessere distorto che può essere raggiunto secondo loro solo attraverso dieta e allenamento ferrei”.
Un malessere dalle tante sfaccettature e dai diversi sintomi, una malattia dell'anima che si riflette sul corpo, e da cui si può guarire grazie ad un supporto integrato. “Ricordiamo che il disturbo del comportamento alimentare è una patologia psichiatrica – chiarisce Zonzini - quindi prevalentemente di interesse medico. Qualora lo specialista dia mandato al nutrizionista, allora il nutrizionista può intervenire. A San Marino si registra purtroppo un incremento di accesso ai servizi del nutrizionista da parte di persone che non ne hanno bisogno, e che spinte da un ideale di bellezza farlocco sui social, vogliono raggiungere un ideale di fisicità che nulla ha a che vedere col raggiungimento o mantenimento di un corretto stato di salute”.
Nel video l'intervista a Giordano Zonzini, nutrizionista e docente all'Università di Urbino
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