DECRETO ANTICOVID

Divieti nelle abitazioni e controlli, Tonnini: "Non cedere alle fake news"

Il Segretario agli Interni spiega: "L'attenzione deve rimanere alta su quella che è stata segnalata anche dall'Iss come una situazione di rischio. Non significa che le forze di polizia possano entrare nelle case"

Tanto ha fatto discutere, anche sui social, l'articolo 2 dell'ultimo Decreto anticovid, quello sul divieto di pranzi e cene e di ogni altra situazione che comporti il togliersi la mascherina all’interno dei domicili privati tra persone non appartenenti allo stesso nucleo di conviventi. Le forze dell’ordine – si legge - sono autorizzate a verificare, anche su segnalazione, il rispetto di tale misura di contenimento.

Una norma che Repubblica Futura ha definito “vergognosa e liberticida”, che “autorizza la delazione e lede la libertà individuale”. Il fenomeno delle feste e cene in casa, del resto, è stato segnalato anche dall'Iss come situazione ad alto rischio, da qui la stretta sui controlli. Il Governo, in risposta alle critiche, aveva specificato che per i divieti nelle abitazioni sarebbero stati ammessi solo interventi in situazioni di criticità e non eseguiti in maniera arbitraria. Rassicurazioni che, però, non hanno spento le polemiche. Proprio sull'applicazione del Decreto si è svolto un incontro fra Segreterie Interni ed Esteri e i Comandanti dei tre corpi di polizia.

“E' importante tenere ancora altissima l'attenzione sul Covid e il rispetto alle misure previste dal Decreto, senza però cedere alle fake news” – afferma Il Segretario agli Interni Elena Tonnini. “I corpi di polizia – ribadisce - sono al servizio del cittadino. Il coordinamento serve proprio per attivare da una parte maggior attenzione rispetto a quelli che sono i maggiori fattori di rischio identificati anche attraverso la collaborazione con la struttura sanitaria ospedaliera, dall'altra attivare maggiormente i controlli laddove giungano segnalazioni di assembramenti. E' ovvio che uno degli ambiti è all'interno dei domicili. Questo però non significa che le forze di polizia possano entrare nelle case, però è ovvio che quella è una delle situazioni di rischio che nel decreto viene identificata e su cui l'attenzione deve rimanere molto alta”. 

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