In apertura dei lavori il Congresso di Stato ha ricordato Maria Antonietta Bonelli, una delle figure più belle e importanti di San Marino. Domani, alle 9.30, i funerali nella chiesa dei Cappuccini in Città.
Per l’ultimo saluto a Maria Antonietta Bonelli la Repubblica sarà presente con tutte le sue istituzioni, ad iniziare dalla più alta e senza dubbio la più amata dal grand commis della diplomazia sammarinese che ai Capitani Reggenti ha dedicato uno dei suoi libri più belli. Considerò sempre un grande onore essere stata la prima donna e la prima sammarinese, dopo decenni, a pronunciare l’orazione ufficiale per l’insediamento dei Capi di Stato. Era entrata nella pubblica amministrazione nel 1965, chiamata dall’allora Segretario agli Esteri Federico Bigi perché “aveva bisogno di un avvocato”. Inizia così una carriera che l’ha portata ad essere direttore generale del Dipartimento, Ambasciatore in Germania, Svizzera, Paesi Basse, Osce, ad incontrare tutti i “grandi” del secolo scorso. Amava così tanto il suo Paese da collezionare ogni tipo di testimonianza della storia di San Marino. Documenti, francobolli, ceramiche, stampe, libri, musica. 50mila pezzi tutti custoditi in casa. In una nota Gabriele Gatti e Romeo Morri sottolineano che, Maria Antonietta Bonelli ha rappresentato la parte migliore di un certo modo di essere sammarinese. Come fecero i “Padri della Patria”. E in questa veste, sicuramente, sarà ricordata per sempre. Noi vorremmo salutarla come tante volte abbiamo fatto, durante la cerimonia di ingresso della Reggenza. In quella occasione infatti, Maria Antonietta Bonelli ricordava “i molti cittadini che quando incontrano i Capitani Reggenti, si tolgono il cappello, liberano le tasche dal peso delle proprie mani e piegano il dorso in segno di massima reverenza perché davanti a loro passa lo Stato”. Un omaggio che domani sarà riservato a lei.
Sonia Tura
Per l’ultimo saluto a Maria Antonietta Bonelli la Repubblica sarà presente con tutte le sue istituzioni, ad iniziare dalla più alta e senza dubbio la più amata dal grand commis della diplomazia sammarinese che ai Capitani Reggenti ha dedicato uno dei suoi libri più belli. Considerò sempre un grande onore essere stata la prima donna e la prima sammarinese, dopo decenni, a pronunciare l’orazione ufficiale per l’insediamento dei Capi di Stato. Era entrata nella pubblica amministrazione nel 1965, chiamata dall’allora Segretario agli Esteri Federico Bigi perché “aveva bisogno di un avvocato”. Inizia così una carriera che l’ha portata ad essere direttore generale del Dipartimento, Ambasciatore in Germania, Svizzera, Paesi Basse, Osce, ad incontrare tutti i “grandi” del secolo scorso. Amava così tanto il suo Paese da collezionare ogni tipo di testimonianza della storia di San Marino. Documenti, francobolli, ceramiche, stampe, libri, musica. 50mila pezzi tutti custoditi in casa. In una nota Gabriele Gatti e Romeo Morri sottolineano che, Maria Antonietta Bonelli ha rappresentato la parte migliore di un certo modo di essere sammarinese. Come fecero i “Padri della Patria”. E in questa veste, sicuramente, sarà ricordata per sempre. Noi vorremmo salutarla come tante volte abbiamo fatto, durante la cerimonia di ingresso della Reggenza. In quella occasione infatti, Maria Antonietta Bonelli ricordava “i molti cittadini che quando incontrano i Capitani Reggenti, si tolgono il cappello, liberano le tasche dal peso delle proprie mani e piegano il dorso in segno di massima reverenza perché davanti a loro passa lo Stato”. Un omaggio che domani sarà riservato a lei.
Sonia Tura
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