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Domenica di Pasqua: fra turismo e celebrazioni religiose la giornata a San Marino

In occasione della festività più solenne del mondo cristiano un forte appello alla Pace del Papa

9 apr 2023

Come di consueto prove tecniche di stagione estiva, in occasione del Ponte pasquale. Tanti i turisti in movimento sulla Penisola. Buona l'affluenza oggi in Repubblica; tanto che sono state necessarie deviazioni del traffico. In Centro storico diversi visitatori; molti dei quali – forse – già in Riviera, e saliti sul Titano per una breve escursione, viste le bizze del meteo. Previsioni di tempo incerto che, dall'altra parte, pare abbiano frustrato a San Marino le aspettative di un tutto esaurito nelle strutture ricettive, frenando le prenotazioni. Fra gli “appeal point” il Treno Bianco Azzurro. Un successo, affermano gli organizzatori, l'apertura pasquale. Ieri oltre 100 persone hanno provato quest'esperienza, a suo modo unica. Ottime presenze a Rimini e nel Circondario; anche per i tanti eventi di questo fine settimana: cultura, enogastronomia, sport. In secondo piano, tuttavia, gli aspetti ludici ed economici, rispetto alla potenza valoriale della Pasqua. La festività più solenne del mondo cristiano, poiché celebra la Resurrezione di Cristo.

Sul Titano, ieri sera - come da tradizione in occasione delle celebrazioni religiose della vigilia –, la Guardia di Rocca Compagnia di Artiglieria ha sparato dalla Piana dei Mortai 12 salve di cannone, allo scioglimento delle campane. Fedeli sammarinesi riuniti oggi nelle varie parrocchie del territorio per la Messa di Pasqua; come quella alla chiesa dei Santi Pietro Marino e Leone di Murata, officiata dal Rettore della Basilica del Santo Don Marco Mazzanti. Dal Titano a Roma; dove decine di migliaia di persone – provenienti da ogni parte del Mondo – hanno assistito alle celebrazioni in Piazza San Pietro presiedute dal Papa. Fiaccato nel corpo; ma determinato a far sentire con forza il proprio messaggio di Pace, che va oltre le polemiche. Come quelle di Kiev sulla Via Crucis, per la testimonianza congiunta di un giovane russo e un giovane ucraino. Già in passato la Santa Sede aveva ricordato come Francesco non fosse mai stato “equidistante” sulle responsabilità; piuttosto “equivicino” a coloro che soffrono le conseguenze della guerra. E anche in questa occasione – per il tradizionale messaggio “Urbi et Orbi” - quelle del Pontefice sono state parole di amore, vicinanza e riconciliazione. Rivolto a “tutti i conflitti che insanguinano il mondo”, lo sguardo addolorato del Papa. Che non ha mancato di esprimere “viva preoccupazione” per la crisi che sta incendiando il Medio Oriente.





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