“Donne vittime dello stalking. Problemi criminologici e giuridici delle molestie assillanti”, il convegno al Titano
Il Convegno “Donne vittime dello stalking. Problemi criminologici e giuridici delle molestie assillanti”, è un contributo in questa direzione.
In apertura dei lavori sono intervenuti con un indirizzo di saluto, il Presidente del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, Fiorenzo Stolfi, il Segretario alla giustizia, Ivan Foschi e Patrizia Busignani, responsabile della campagna contro la violenza alle donne. Il primo relatore, Salvatore Luberto, Direttore del master in criminologia e psichiatria forense, ha analizzato lo stalking dal punto di vista della riconoscibilità e degli interventi.
“Un fenomeno con ripercussioni terribili sulle vittime, non solo psicologiche, ma anche di limitazione della libertà individuale e che può degenerare in aggressioni sessuali e omicide – ha spiegato Luberto -. Episodi di stolking si verificano soprattutto nella vita domestica, quando dopo la rottura di una relazione, uno dei partner non riesce ad elaborare il lutto della perdita. Una vera e propria patologia della relazione”.
Gli stolker sono per l’84% dei casi, maschi. Sugli aspetti criminologici e vittimologici si è soffermata Laura De Fazio che ha illustrato i dati parziali di una ricerca sul percorso di aiuto.
“Le donne denunciano lo stalking solo quando la situazione sta degenerando o diventa persistente – spiega -. I familiari e gli amici: le persone a cui si rivolgono in prima istanza e nella maggior parte dei casi, per chiedere aiuto”.
Le molestie assillanti – il comportamento tipico è quello di seguire la vittima nei suoi movimenti, o meglio di appostarsi nella sua vita - possono durare anni e avere frequenze anche quotidiane.
Sulle problematiche giuridiche e le prospettive dello stalking, infine, l’intervento di Alberto Cadoppi.