Dopo l'Emilia, a tremare la notte scorsa sono state le Prealpi venete e uno spicchio di Friuli
16.00 - Una scossa di terremoto di magnitudo 3.4 è stata registrata alle 15.25 tra le province di Modena e Mantova. Le località in un raggio di dieci chilometri dall'epicentro sono San Giovanni del Dosso (Mantova), Cavezzo, Medolla, San Felice sul Panaro, San Possidonio e San Prospero, tutti in provincia di Modena. La scossa "è stata avvertita dalla popolazione", hanno detto alla Protezione civile.
13.52 - La terra continua a tremare in Italia. Un terremoto di magnitudo 4.5 è stato registrato alle 4.04 di oggi nella zona delle Prealpi Venete. La scossa, localizzata tra le province di Belluno e Pordenone, ha provocato allarme, ma nessun danno, e numerose persone sono scese in strada. Gli esperti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno spiegato che il terremoto non è in relazione con quelli di maggio in Emilia, nella cui pianura, intanto, sono state registrate lievi scosse, con una di magnitudo 3 alle 7.47, epicentro nella zona di Finale Emilia.
“Mi sono subito allertata, nessun sammarinese è nella zona interessata dalla scossa di questa notte”. Contattata telefonicamente, Elisabetta Nicolini, presidente della Comunità del Veneto tranquillizza i concittadini con parenti o amici nel Nord Est. Spiega che non c’è stato alcun danno, solo un pizzico di timore soprattutto dopo le notizie arrivate negli ultimi tempi dall’Emilia. Effettuato un breve monitoraggio: i sammarinesi prevalentemente si trovano nel trevigiano; nessuno in provincia di Belluno. La scossa, magnitudo 4.5, avvertita nella notte nelle Prealpi, ha avuto l’epicentro a circa 6 chilometri da Chies d’Alpago, in una zona a sismicità di livello ‘due’, un gradino raggiunto l’ultima volta nell’ottobre 1936; scossa di allora 5.9.
Non è in relazione con i sismi di maggio in Emilia il terremoto nel Bellunese. Il terremoto è avvenuto a 7,1 chilometri di profondità e al momento non si sono registrate repliche importanti, ossia di magnitudo superiore a 2,5. Così affermano gli esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
6.32 - Secondo la commissione Grandi Rischi, se la sismicità dell'Emilia, ora in calo, dovesse riacutizzarsi, potrebbe esserci una nuova forte scossa, più probabile nel ferrarese. I sindaci insorgono, temendo un'inutile ondata di paura tra le popolazioni già provate. "I terremoti non si possono prevedere" precisano sia il premier Monti che la stessa commissione. Rafforzate, comunque, le attività di protezione civile. Nella notte, sisma del 4.5 tra le province di Belluno e Pordenone. Non risultano danni a persone o a cose.