"Si continua a parlare di proposte di legge e a sostenere la legalizzazione delle droghe leggere come manna e soluzione per la crisi economica che ha coinvolto il nostro Paese, ma senza accorgersi di quanto sta accadendo ai giovanissimi italiani. L'ultimo fatto è di questi giorni, con 61 indagati a piede libero, in gran parte minorenni, per spaccio. Le forze dell'ordine hanno individuato nel Milanese un commercio floridissimo attraverso whatsapp, con gli emoticon di pini o quadrifogli a indicare la sostanza richiesta o venduta. Tutto questo, quasi come fosse un gioco fra i ragazzini, senza che si rendessero conto della pericolosità delle droghe, ad iniziare da cannabis ed hascisc, arrivando alla cocaina e a sostanze sintetiche come ecstasy, lsd e ketamina". E' il commento della comunità di San Patrignano all'indagine coordinata dalla Procura di Monza. "Una realtà simile - sottolinea SanPa - a quella che si ritrovano a scoprire e vivere migliaia di famiglie e di giovani in Italia che non danno peso al dramma che si nasconde dietro le sostanze. Una situazione venutasi a creare in seguito all'abbassamento della percezione della pericolosità dell'uso delle sostanze, favorita sia dalla banalizzazione a cui assistiamo sul problema droga, sia da testimonial negativi che fanno della legalizzazione una inutile battaglia ideologica. Crediamo davvero che legalizzando si andrebbe incontro a questi minorenni? Dal canto nostro siamo convinti di no, che non si possa mettere l'economia davanti alla salute dei nostri giovani. Piuttosto è avviando politiche educative che si possono aiutare i nostri ragazzi, sostenendo quanto più possibile le famiglie che vengono a trovarsi in questa situazione".
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