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Due operazioni della Questura di Rimini hanno portato all’arresto di un pregiudicato pugliese e di un corianese

4 feb 2012
Due operazioni della Questura di Rimini hanno portato all’arresto di un pregiudicato pugliese e di un corianese
Due operazioni della Questura di Rimini hanno portato all’arresto di un pregiudicato pugliese e di un corianese
La separazione dalla moglie, avvenuta anni fa, l’aveva fatto impazzire di rabbia. Prima aveva perseguitato proprio lei: minacciandola, importunandola in continuazione; vessazioni che già nel 2007 gli erano costate una condanna. Poi l’uomo – un corianese di 55 anni, un tempo imprenditore, ora in condizioni economiche disperate – ha iniziato a incolpare la figlia di 25 anni del fallimento del suo matrimonio. Accusandola di essere una bugiarda, di averlo allontanato volontariamente da sua moglie. Minacce anche gravi come quando le ha detto “se non fai come dico prendo una pistola e finisco sui giornali”. Una situazione ormai insostenibile che ha portato all’arresto per stalking dell’uomo. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere gli è stata recapitata dalla Polizia mentre era ospitato nei locali della Caritas di Riccione. Arrestato con l’accusa di detenzione illegale di arma clandestina, invece, un pregiudicato foggiano di 32 anni, Francesco Viggiano: ex guardia giurata. Le attenzione degli agenti della Questura si erano concentrate su di lui dopo un controllo delle schede di alloggio di un Residence di Viale Vespucci, a Rimini. I precedenti del pugliese – e di un concittadino salito con lui in Riviera – hanno insospettito la Polizia che ha effettuato un’irruzione, all’alba, nel Residence. Da una borsa – di proprietà di Viggiano – è saltata fuori una scacciacani modificata abilmente e in grado si sparare davvero. Insieme all’arma 23 proiettili calibro 9. Le Forze dell’Ordine stanno ora indagando per capire come mai questo pregiudicato fosse a Rimini, e se l’arma fosse stata usata per delitti di sangue.

Gianmarco Morosini

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