Due sammarinesi arrestati a Treviso: volevano ricattare imprenditore del Titano

E' la storia di un ricatto diventato una vera e propria estorsione. Vittima un noto imprenditore sammarinese che, sicuro del fatto suo non solo non ha ceduto, ma ha denunciato il tentativo e collaborato con le forze dell'ordine. In carcere quattro persone, due a San Marino e due a Treviso, altre sono indagate. Tutto inizia i primi di settembre: l'imprenditore viene avvicinato, gli parlano di documenti compromettenti, addirittura di un filmato e gli chiedono 600 mila euro per mettere tutto a tacere. Lui non ci pensa neppure a pagare e informa la Gendarmeria. Partono le indagini, gli accertamenti, le intercettazioni telefoniche. In ballo entra un avvocato di Treviso Adele Giordano, 39 anni, intermediaria del mandante, e suo marito Alfonso Romano. La trattativa dura qualche settimana, la cifra scende a 400 mila euro e poi a 160 mila. Ieri l'imprenditore è salito a Treviso per consegnare il denaro in contanti e ritirare il fascicolo compromettente, ma nell'ufficio dell'avvocato irrompono Guardia di Finanza e Polizia Giudiziaria e per i due coniugi scattano le manette sorpresi in flagranza di reato. Nel frattempo la Gendarmeria arresta due sammarinesi coinvolti nell'estorsione. Il riserbo sull'operazione è massimo, ma le indiscrezioni trapelano e i due finiti in carcere sarebbero Massimo Micheloni e Alessandro Agostini. Tutto sarebbe partito da loro. Il Procuratore della Repubblica di Treviso, Antonio Foiadelli, è parco di informazioni dirette, ma sottolinea la collaborazione tra i due Stati, i due organi giudiziari e i due corpi di polizia. "Il materiale in questione - dichiara - è ancora da visionare". Qualcuno chiede se si tratti di un sexy ricatto, il procuratore non esclude nulla. "Le intercettazioni telefoniche - dice - non lasciano dubbi circa il coinvolgimento diretto". "Oltre agli arrestati, altre persone sono oggetto di indagine - spiega il comandante della Gendarmeria Achille Zecchini - non solo a San Marino, ma anche in Italia". Tra loro ci sarebbero il figlio dell'organizzatore dell'estorsione e un militare.
Nel video l'intervista al comandanta della gendarmeria, Achille Zecchini.

Sergio Barducci

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