Con la riapertura dopo il lockdown, sono ripartite anche le truffe. E due sul Titano sono andate a segno. L’ultimo caso la settimana scorsa, quando un anziano sammarinese ha consegnato a un truffatore a Rimini più di 1000 euro. Rispetto all’anno scorso sono aumentate le segnalazioni, fa sapere la Gendarmeria: non perché ci siano stati più tentativi di raggiro, ma perché è cresciuta la consapevolezza nei cittadini.
Negli ultimi 15 giorni, 50 le segnalazioni alla centrale interforze, a cui se ne sommano altre 30 alle brigate e altri uffici. Anche nella vicina Italia ci sono stati casi simili e per questo c’è una stretta collaborazione tra le forze dell’ordine.
Il tentativo di inganno avviene principalmente con chiamate al telefono fisso a casa di anziani, nel weekend o quando i conviventi sono al lavoro. I truffatori spesso si presentano come poliziotti e fingono che un parente della vittima sia coinvolto in un incidente o in un fatto grave e chiedono dei soldi come cauzione. A volte occupano anche la linea telefonica del parente in questione. La cosa migliore da fare dopo una telefonata sospetta è segnalare alle forze dell’ordine, fornendo più informazioni possibili. Ecco come comportarsi in caso si sospetti una truffa: "Bisogna diffidare da chi ci chiama e ci chiede del denaro, anche se sembra gentile - spiega Armando Stacchini, segretario della Federazione Pensionati Cdls -. Prendete tempo e telefonate alla gendarmeria, non assecondate chi potrebbe essere un truffatore".