Dopo l’eccezionale siccità estiva è il momento di individuare priorità e risorse perché la situazione di emergenza non si ripeta più nei prossimi anni. Se ne è parlato in occasione di una tavola rotonda tenutasi venerdì a margine dell’Esposizione di Ecomondo alla Fiera di Rimini. Esperti a confronto per cercare le soluzioni possibili per evitare il ripetersi di una emergenza idrica. Strategica, in questo caso, resta una propria autosufficienza di approvvigionamento. Importanza di cui si è accorta anche la Repubblica di San Marino, che la scorsa estate, causa l’eccezionale siccità, ha rischiato seriamente il razionamento, arrivando ad una ordinanza di divieto per certi usi. In queste situazioni è fondamentale avere una scorta di acque superficiali che possa supplire alle sempre più scarse risorse delle falde sotterranee. Acque superficiali che si possono derivare principalmente dalle reti di bonifica dei sistemi lacustri e fluviali, idonee per impieghi plurimi che vanno dai settori agricolo-industriale all’igiene pubblica. Esemplare il caso del Canale Emiliano Romagnolo che nonostante l’emergenza ha saputo garantire ogni giorno la quantità d’acqua necessaria alle province di Bologna, Forlì, Ferrara e Ravenna, scongiurando un danno economico stimabile intorno ai 150.000.000 di Euro. Il presidente del Canale Emiliano Romagnolo Enrico Santini, annunciando l’imminente estensione della rete di bonifica alla provincia di Rimini, ha formalmente aperto la porta anche allo stato di San Marino.
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