Edili Csdl chiedono confronto sul contratto scaduto
Molto fumo e poco arrosto. E’ questo il giudizio espresso dalla Federazione Unitaria Lavoratori edili della Csdl rispetto alle trattative avviate con le Associazioni di Categoria in merito al contratto del settore scaduto nel dicembre 2003. Serve, scrive il segretario della Federazione Maria Grazia Pasquinelli, un confronto più stringente e soprattutto più concreto e una soluzione rapida alla vertenza contrattuale senza ulteriori ritardi. La richiesta prioritaria del sindacato, si sottolinea nella nota, è centrata in particolare sulle minime norme di garanzia per i lavoratori frontalieri che nel settore edilizio rappresentano il 70% della forza lavoro, su circa 800 unità. Rivendicazione che richiama all’accordo dell’Unione Europea che definisce la parità di trattamento normativo di tutti i lavoratori. Inoltre la Federazione sottolinea che non sono accettabili rapporti di lavoro con caratteristiche diverse all’interno della stessa realtà lavorativa. Viene inoltre richiesto un monitoraggio reale dei distacchi e subappalti del settore, che secondo il sindacato riguardano svariate decine di lavoratori, mentre la richiesta prettamente economica è basata sulla rivendicazione emersa nel corso delle assemblee con i lavoratori ossia la tutela del potere d’acquisto. Il 28 aprile il sindacato ha incontrato l’Unas, unione artigiani. Mercoledì è invece previsto il confronto con Anis e Osla. I tavoli di lavoro sono separati, per esigenze delle associazioni economiche, ma la trattativa è unica.
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