Effetto recessione anche per il pesce dell'Adriatico

C'è sempre qualcuno a parte, che riesce a far quadrare il bilancio, senza togliere gusto e piacere alla dieta a base di pesce. I dati del 2012 parlano chiaro: meno pregiato più allevato magari congelabile ma il nostrano a prezzo garantito tutto l'anno (diciamo a miglio marino zero...) “tiene botta” come dicono i Riminesi di città sempre pronti a scendere a Marina per curiosare e comprare al porto direttamente dalle barchette azzurre dei pescatori nostrani: mazzole, paganelli, cefali e tanta saraghina e sardoncini (anche le bistrattatissime sarde si cucinano da secoli lungo la provincia marinara da Cesenatico a Cattolica). Meno carne e pesce fresco pregiato mentre trote e salmone fanno da seconde scelte sulle tavole dei cittadini. Poi c'è il problema dell'ittico estero ed esotico, atlantico e pacifico compresi. Importante l'area di pesca e che sia almeno ZONA FAO: mediterranea. Etichetta del pescato e prezzo ci dicono se il prodotto è italiano magari 'tracciabile' riconoscibile come “nostrum”, dicevano i Romani d'Ariminum, prodotto da noi , dicono qui, a suon di fermo pesca...

fz

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