Le voci si sono rincorse per tutto il giorno. L’ex presidente egiziano sarebbe in coma da sabato, nella sua villa di Sharm el Sheikh. Mubarak sta benissimo, smentisce il direttore del Coral Bay. Quando si sono diffuse le notizie sul suo cattivo stato di salute, aveva appena finito di fare colazione. Da tempo alcune voci sostengono che abbia un tumore al pancreas. Le condizioni di salute del rais sono sempre state un tabù per la stampa egiziana, al punto che alcuni direttori di giornali erano stati arrestati per aver fatto riferimento a sue possibili malattie. Ed è proprio la stampa locale a rivelare che nei giorni della rivolta Mubarak avrebbe svuotato i sui conti correnti in Svizzera spostando i capitali in Bahrein e Arabia Saudita. Si parla di una fortuna che va dai 40 ai 70 miliardi di dollari accumulati in 30 anni di potere. L’Egitto ha chiesto alla Gran Bretagna il congelamento dei beni. Lavoreremo di concerto con l’Unione Europea, ha risposto il ministro degli esteri britannico, come è stato fatto per la Tunisia. Intanto si avviano le prime riforme istituzionali. Entro dieci giorni, anticipa il Consiglio Supremo delle Forze Armate, una commissione di persone “oneste e competenti” elaborerà proposte per la modifica della Costituzione. Scontri in Iran dove la polizia ha sparato sulla folla. Dimostranti stanno sfilando nelle strade di Teheran, a sostegno delle rivolte in Egitto e Tunisia. Scandiscono slogan contro il governo quali “Morte al dittatore”.
Sonia Tura
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