Un telepredicatore salafita egiziano ha accusato i manifestanti di essere "al novanta per cento" donne copte o vedove che vanno in piazza "per essere violentate" ed è stato denunciato da attivisti copti, fra i quali Naguib Gobrail, capo dell'Unione egiziana per i diritti umani, per blasfemia e diffamazione, incitamento alle molestie sessuali e attacco alla pace sociale. Durante una trasmissione della sua catena tv 'Umma' Ahmed Abdallah, conosciuto come Abu Islam, ha affermato che le manifestanti sono "puttane e senza morale", e che quelle non velate sono "diavolesse". Il fenomeno delle violenze sessuali durante le manifestazioni sta crescendo in modo allarmante in Egitto, facendo nascere in pochi mesi numerose organizzazioni per difendere le manifestanti durante la proteste e per organizzare corsi di autodifesa, come ha fatto in questi giorni Tahrir body guard. In una conferenza stampa anche il presidente del Consiglio nazionale della donna, Mervat Tellawi, ha attaccato i partiti e i movimenti islamici, accusandoli di dichiarazioni ostili alle donne. "E' necessario smettere con queste dichiarazioni", ha affermato Tellawi, che ha denunciato l'esistenza di "bande organizzate che praticano le molestie e le violenze sessuali durante la manifestazioni". "E' ora che tutti lavorino per affrontare questo fenomeno", ha detto, invocando una legge che consenta di intervenire "con severità". "Tutti i responsabili politici devono prendere questo problema molto seriamente", ha sottolineato.
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