Elezioni Australia, Assange: mi ricandiderò alle prossime
Mentre il nuovo premier conservatore australiano Tony Abbott, dopo aver stravinto le elezioni di sabato si prepara a formare il governo, continua il complesso conteggio delle preferenze al Senato, ma è già escluso che tra gli eletti vi sia il leader del Wikileaks Party, Julian Assange, che sperava con la conquista di un seggio di liberarsi dall'esilio volontario nell'ambasciata ecuadoregna a Londra. Il suo partito, formatosi all'inizio dell'anno e registrato in luglio, aveva presentato sette candidati in tre stati della federazione, e ha attratto 25.667 voti primari, l'1,19%. Intervistato dalla radio nazionale australiana Abc Assange si è detto tuttavia soddisfatto del sostegno che il partito ha ricevuto e ha promesso di ripresentarsi alle prossime elezioni, fra tre anni. ''Il partito si è registrato appena tre mesi fa e fra i nuovi partiti siamo il secondo in numero di voti''. Ha aggiunto che il partito è stato ostacolato da restrizioni sulle transazioni finanziarie imposte dalle banche Usa. ''Il Wikileaks Party continuerà, sono sicuro'', ha detto. ''Credo cha sia stato un buon risultato. Aveva un leader e candidato primario bloccato per 400 giorni in un'ambasciata straniera dall'altra parte del mondo, con nove ore di differenza di fuso orario, e con il blocco bancario internazionale contro di noi, che ha interferito anche con le donazioni fatte''. Assange tornerà ora al suo ''vero lavoro'', ha detto, pubblicare documenti governativi sul sito di Wikileaks.
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