“San Marino non resterà al freddo”. A garantirlo è il direttore dell’Azienda per i servizi Emanuele Valli. Il motivo è presto detto: il Titano, per le forniture di gas, è collegato all’Italia e il sistema energetico sarà in sicurezza ancora per settimane, anche se dalla Russia non dovesse arrivare un solo metro cubo di metano. I livelli di stoccaggio sono molto alti grazie alle riserve che si sono accumulate a novembre e dicembre quando i consumi si erano mantenuti bassi. Inoltre da tempo il Belpaese investe su una politica di diversificazione dell’approvvigionamento: se il contenzioso tra Russia e Ucraina dovesse protrarsi nel tempo verrebbe aumentato l’import da altri Paesi come Libia, Algeria e Norvegia. La situazione – insomma – non è paragonabile a quella del gennaio del 2006; ma la riduzione del 90% alla fornitura di gas, registrata ieri, qualche preoccupazione la mette. La nuova crisi tra Kiev e Mosca è iniziata sul finire del 2008 con l’accusa all’Ucraina di avere – sostanzialmente – rubato il gas e non avere pagato i debiti pregressi. Non essendo Gazprom un ente di beneficienza è stato deciso – dal primo gennaio 2009 – di tagliare la quota di metano destinata all’Ucraina. Che tuttavia avrebbe continuato ad attingere energia dai gasdotti limitando, in tal modo, gli approvvigionamenti agli altri Paesi europei. Previsto, per domani, un vertice tra Russia e Unione Europea per discutere del problema.
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