L’emergenza neve ha mostrato l’utilità pratica dei social network, anche per i sindaci
Qualche numero per capirci. Nei “giorni del nevone” il primo cittadino di Santarcangelo – Mauro Morri - ha ricevuto sulla propria pagina Facebook 300 messaggi privati, oltre 2.000 contatti tra commenti in bacheca, “mi piace”, e post; raggiungendo in un batter d’occhio il limite massimo di 5.000 “amici”. Ma la cosa più importante è che ha sempre risposto e dialogato in tempo reale con tutti su segnalazioni, commenti, critiche e complimenti. In questo caso, ad esempio – è il 16 febbraio – una utente segnala l’impossibilità di parcheggiare in via Mazzini, a causa dei grandi accumuli di neve. Pochi minuti dopo la risposta del sindaco, che annuncia un rapido sopralluogo e interventi di sgombero. Una Università lo ha già contattato: si pensa ad una tesi di laurea sulla gestione di una emergenza attraverso l’uso di Facebook. E come Morri altri primi cittadini del circondario hanno scelto questo uso “furbo” dei social network. Per 2 settimane la home page del sindaco di Verucchio, Giorgio Pruccoli, è stato un affollatissimo ufficio comunale - virtuale naturalmente - dove sono stati discussi e spesso risolti gli innumerevoli problemi provocati dall’eccezionale ondata di maltempo che ci siamo lasciati alle spalle. Ma tutto ciò è possibile solo in piccoli centri? A quanto pare no. Anche il sindaco di Pesaro Luca Ceriscioli ha utilizzato questa linea diretta – è il caso di dirlo – con i propri cittadini. Centinaia e centinaia – in questo caso - i commenti, le proposte, le segnalazioni. Come abbia trovato il tempo per rispondere a tutti non è dato saperlo. Quel che è certo è che l’esperimento è stato molto apprezzato.
Gianmarco Morosini
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