EPS, NPS e Noi sammarinesi hanno chiesto le dimissioni del presidente di Banca centrale
“E’ inconcepibile – ha esordito Augusto Casali, segretario del Nuovo partito socialista – che il numero uno dei controllori sia nello stesso studio commercialista che ha presentato Asset Banca. E’ ovvio che sulla vicenda andiamo coi piedi di piombo e che la giustizia dovrà seguire il suo corso, sui fatti contestati non ci pronunciamo. Ma l’incarico di Presidente di Banca centrale, per Antonio Valentini, è quantomeno incompatibile”. I tre partiti, all’inizio di dicembre e all’indomani degli articoli apparsi sulla stampa italiana, avevano presentato una interpellanza, nella quale, tra le altre cose, chiedevano proprio se Antonio Valentini fosse stato tra i soci fondatori di Asset Banca, e se il governo avesse intenzione di adottare normative volte a evitare ogni commistione di interesse tra dirigenti, funzionari, consiglieri e dipendenti di Banca centrale e i soggetti vigilati. Interpellanza finora rimasta senza risposta, accusano. Ma l’opposizione ne ha avuto un po’ per tutti: Segreterie agli Esteri e alle Finanze sono indiziate di “grave sprovvedutezza”, dicono, per non aver saputo difendere il sistema, oggi ripetutamente attaccato e per fatti assai gravi. “C’è capacità di controllo?” si domanda Gian Marco Marcucci, e ancora “alla luce di quanto successo, quando mai potremo permetterci di aprire una casa da gioco?”. “Dicono che i rapporti con l’Italia siano buoni – dice Maurizio Rattini – e se fossero cattivi cosa accadrebbe?”. “Siamo curiosi di sapere cosa dirà Alleanza Popolare – rincara Pier Marino Menicucci – che in passato, da forza di opposizione, si è sempre distinta per aver ricercato chiarezza e verità. Finora ha ceduto su tutti i fronti, difendendo l’indifendibile: vediamo cosa farà adesso”.
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