Finisce alla ribalta nazionale Simone Baldini, atleta paralimpico per San Marino, fotografato mentre spala il fango a Forlì: "Io non sapevo proprio nulla di quella foto. Domenica sono tornato a casa tardi e ho cominciato a ricevere messaggi, emoticon, complimenti. Poi mi hanno girato pure la foto. Che posso fare? Volevo solo dare una mano". Così racconta al Corriere della Sera. "Sono andato in anonimato - prosegue il 42enne residente sul Titano - neanche i miei genitori sapevano nulla. Vedermi in carrozzina spingeva molti ad avvicinarsi, darmi una pacca sulla spalla dicendomi che il mio gesto dava loro molta carica. Hanno perso tutto nel giro di una notte e forse si sono sentiti meno soli".
"Faticoso? In quei momenti non senti niente perché sai che c'è chi sta soffrendo più di te. Comunque è stato più faticoso di una gara di triathlon". Suo padre, racconta al quotidiano, è vigile del fuoco: "Anche io sognavo che un giorno avrei fatto il pompiere. Poi mi è successa questa cosa alle gambe e ho fatto altro. Ora è capitata l'occasione e non mi sono tirato indietro".
L'atleta paralimpico è stato ospite di Khorakhané, dove ha ripetuto come non ci siano differenze con normodotati, sia in campo sportivo che nella vita. "Fondamentalmente nel nostro piccolo siamo delle persone a cui piace stare insieme, piace fare sport e fare le cose con passione, non ci sentiamo eroi ma solo delle persone normalissime che fanno ciò che amano".