Esplosione a Novafeltria. Donna estratta viva dalle macerie
Sono da poco passate le 20 di domenica sera, Luciana Bega viene estratta viva. I vigili del fuoco la stanno portando in barella all’ambulanza che la trasporterà all’Ospedale Infermi di Rimini. E’ salva per miracolo. Potrebbe essere stata una trave a proteggere il corpo della 45enne dal peso delle macerie, nel crollo successivo all’esplosione. Il resto l’han fatto i vigili del fuoco e i soccorritori – compresi alcuni residenti del piccolo borgo - che dalle 17.20, quando è avvenuto lo scoppio, hanno scavato con tutti i mezzi possibili, anche a mani nude, nella speranza di trovare Luciana ancora in vita. Nell’aria, intanto, era ancora forte l’odore di gas e c’era il timore di una seconda esplosione. Quando ancora era intrappolata, la donna è però riuscita a dare alcuni segni vitali - gemiti e qualche parola - utili ai soccorritori per individuarla e procedere nella rimozione delle macerie e dei detriti, liberandole il volto in modo che potesse respirare meglio. Poi con la massima cautela i vigili del fuoco sono riusciti ad estrarla per adagiarla sulla barella. La casa in pietra di due piani in cui viveva Luciana Bega è stata letteralmente polverizzata dalla potente esplosione che è stata udita a chilometri di distanza in Valmarecchia. In frantumi i vetri del vicinato e per precauzione cinque abitazioni sono state evacuate. La donna, pugliese di origine, dopo aver vissuto a Rimini per anni si era trasferita recentemente a Sartiano, sistemandosi nell’abitazione in cui prima viveva il padre finanziere. Era molto schiva e faceva una vita totalmente appartata. I servizi sociali la seguivano, per una storia di depressione. Luciana era senza lavoro e da non molto tempo si era separata dal suo compagno a cui il giudice aveva assegnato l’affidamento del figlio di 10 anni. I carabinieri di Novafeltria, da subito al lavoro per accertare i motivi della fuoriuscita di gas che ha causato lo scoppio, non si sbilanciano. Potrebbe essere stato il malfunzionamento dell’impianto a metano, ma non si esclude nulla: neppure un disperato gesto volontario della 45enne. Di certo il fatto che si sia salvata ha del miracoloso e lo scoppio avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi per l’intero vicinato.
Luca Salvatori
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