Estate: Federalberghi, dal turismo arriva segnale di ripresa
Certo - avverte Bocca - questo dato leggermente positivo non può farci gridare al miracolo. Parliamo infatti di un modesto rialzo rispetto ai dati del 2012, quando ci fu un calo del 19%. Credere pertanto che tutti i problemi siano risolti e che da oggi in poi il settore possa riprendere il suo cammino senza difficoltà è pura utopia". "La gravissima recessione, nella quale i Paesi maggiormente industrializzati e turisticamente avanzati ancora si trovano, -aggiunge il presidente degli albergatori italiani- ha bisogno di ulteriori indicatori positivi per cominciare a sperare. "Ma è con enfasi che possiamo dire -conclude Bocca- come il turismo italiano suoni un campanello prima di tanti altri settori produttivi, ben più considerati ed incentivati del nostro, attirando l'attenzione dei sistemi economici mondiali sul fatto che l'Italia turistica potrebbe rappresentare il segnale di ripresa che il mondo intero va attendendo".
Diversa la lettura di Assoturismo-Confesercenti rispetto a quella di Federalberghi-Confcommercio. Al giro di boa della stagione estiva le vacanze 2013 degli italiani si confermano all'insegna del ''spendo poco e non vado oltre agosto''. A piangere per i fatturati in calo non sono solo alberghi, ristoranti e stabilimenti balneari (con flessione che vanno dall'8 al 10%), ma anche le agenzie di viaggio che vedono crolli del giro di affari fino a -30%. Per l'organizzazione della Confesercenti a pesare sono più fattori: il perdurare della crisi, la minore disponibilità di spesa degli italiani, una situazione climatica solo da poco stabilizzata, e ovviamente le incertezze del futuro. Tutto ciò determina un rallentamento delle prenotazioni con una corsa verso la vacanza last minute; tagli drastici ai budget destinati ai viaggi con cali medi del 25%, a cui si aggiunge la 'fuga' dei turisti stranieri che al Bel Paese preferiscono le più abbordabili Grecia o Turchia.