"Etica e sale da gioco": incontro con Monsignor Luigi Negri
Monsignor Negri ha scelto parole caute ma ha voluto spiegare con estrema chiarezza la differenza tra cultura della vita e cultura della morte, quest’ultima fortemente osteggiata dalla Chiesa. “La cultura della vita – ha detto – è ricerca e raggiungimento della propria umanità e visto in quest’ottica anche il gioco ha una sua traiettoria educativa. Oggi la società è purtroppo dominata dalla cultura della morte, basata sull’individualismo selvaggio, sulla sola ricerca del benessere, costi quel che costi. Come educatore – ha spiegato – mi preoccupo quando vedo che il gioco diventa una necessità e risponde a logiche puramente economiche, perché diventa cultura della morte. La società non può offrire ai giovani questo tipo di cultura, facendo loro credere che l’unico scopo è fare soldi prima possibile: ciò comporta la massima deresponsabilizzazione della persona”.
Ieri sera erano presenti anche i promotori dell’iniziativa “No allo Stato biscazziere” che stanno raccogliendo le firme per dire no alla casa da gioco: altre sottoscrizioni si sono aggiunte alle centinaia già raccolte nelle scorse settimane.