Evasione d'Iva, ancora coinvolto San Marino
La prima operava nel settore dell’argento, la seconda nel commercio all’ingrosso di computer, software e giochi elettronici. Dalle ispezioni compiute dalle Fiamme Gialle è emersa una ingente evasione realizzata attraverso l'importazione di merce dai Paesi dell'Unione europea e dalla Repubblica di San Marino, senza assolvere agli obblighi fiscali previsti dalla normativa comunitaria. La società del settore elettronico, in particolare, era stata costituita al solo scopo di realizzare frodi fiscali.
Intestata ad un prestanome nullatenente, come già accaduto più volte in passato, era destinata ad essere chiusa nel giro di pochi mesi nella speranza di evitare controlli del fisco. Importando computer e giochi elettronici da operatori europei e sammarinesi – sostiene la Guardia di Finanza – oltre a rendersi responsabile dell’evasione Iva comunitaria, turbava anche il mercato praticando prezzi nettamente inferiori.
Il reale volume d’affari dell’azienda è stato ricostruito grazie alla cooperazione e l’interscambio informativo con i Paesi dell’Unione Europea ma anche attraverso l'uso di sofisticate e moderne banche dati. Circa 11 milioni di euro sarebbero stati sottratti alle imposte sui redditi, 4 milioni e 400 mila euro invece l’Iva evasa insieme ad un mancato versamento dell’Irap, ancora da calcolare. La Guardia di Finanza ha proposto alla magistratura l'emissione di decreti di sequestro dei beni per un valore corrispondente al totale dell'imposta evasa.
Sergio Barducci