Continua a sollevare perplessità, a cinque anni di distanza, la fuga di Luciano la Pietra dal carcere di San Marino. Il fascicolo processuale aperto all’epoca per accertare responsabilità esterne e presunte complicità di terzi nell’evasione, è stato archiviato. La riapertura del caso non si può però escludere. Di certo, però, non potrà avvenire sulla base dell’esposto anonimo, finito qualche settimana fa sul tavolo del comandamte della Gendarmeria, del magistrato dirigente del tribunale, di un giudice della corte d’appello di Perugia e del comandante in capo dell’arma dei Carabinieri. La Pietra, che nel frattempo è deceduto, è stato condannato sia a San Marino che in italia, per reati di pedofilia. Se venissero riaperte le indagini sulla clamorosa fuga dal carcere, potrebbe essere determinante la testimonianza del suo complice d’evasione dell’epoca, Maurizio Palermi, finito in carcere poco dopo in Italia, per una tentata rapina.
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