Ex manager decaduto rubava in ambienti chic per mantenere la bella vita
Prima della crisi si occupava di risorse umane all’Asl milanese: ufficio personale, ottimo stipendio, bonus. Daniele T, 54 anni, si era abituato ad una vita brillante, da copertina, fatta di macchine potenti, belle donne, locali alla moda. Non si faceva mancare nulla, neppure vizi come alcol e cocaina. Poi il declino inarrestabile, fino al licenziamento. Una doccia fredda alla quale non era preparato. Aveva ormai dilapidato tutto. Incapace di rinunciare alle comodità di un tempo, ha continuato a frequentare convegni, vernissage. Questa volta, però, per mettere a segno furti e continuare a vivere alla grande. Ieri è stato scoperto dagli agenti del Commissariato Centro di Milano, mentre si aggirava nell'Università Cattolica. La sua presenza aveva destato sospetti. In tasca aveva ancora un telefono cellulare rubato. L'uomo, messo alle strette, ha così raccontato la sua storia, attribuendosi altri colpi. Durante la sua attività di manager guadagnava dai dieci ai 12mila euro. Ritrovatosi senza lavoro, gli era rimasto un solo abito di bel taglio, che sfoggiava per mettere a segno i suoi colpi. Se aveva soldi dormiva in alberghi eleganti, altrimenti per strada. Mangiava solo in ristoranti costosi, altrimenti faceva la fame. Gli agenti gli hanno sequestrato un'agenda con quello che l'uomo ha chiamato il 'work-planning', memore del suo passato di manager: vi erano annotati i luoghi appetibili per i furti. Gli agenti, quasi impietositi, gliene hanno regalata un'altra.
Monica fabbri
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